In una pubblicazione de Il Sole 24 ore del marzo scorso si rileva che secondo diversi studi, le persone autistiche sono soggette a un maggior rischio di subire abusi e violenza, tra cui quella sessuale. Le ricerche in quest’ultimo ambito sono ancora poche, tuttavia, dai dati fin qui accumulati, emerge che fino al 90% delle persone autistiche abbia subito abusi, molestie sessuali o stupro nel corso della propria vita.

A essere colpite sono in maggioranza donne e ragazze – o socializzate come tali – a prescindere dal livello di supporto e dalla presenza o meno di compromissione verbale o intellettiva.

In occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, Fondazione Cuore Blu ha scelto di narrare il punto di vista di una donna autistica sulle relazioni.

Abbiamo intervistato Mireya Moyano Somoya, psicologa clinica specializzata in diagnosi e interventi nei disturbi dello spettro autistico, per farci raccontare il suo personale punto di vista e la sua esperienza.

Celebriamo una giornata importante che ci sembra adatta a parlare di relazioni affettive delle donne con autismo. Quanto è importante per te parlarne?”

Sì, è necessario parlare dell’autismo livello 1/Asperger nelle donne. Quando scopri che è la tua natura, così particolare, che ti faceva sentire un po’ un’aliena in mezzo agli altri, nel mio caso ha dato un enorme senso di sollievo. Era solo una modalità diversa di essere, di capire, di percepire il mondo. Come clinica capisco perché si passa l’intera vita al di sotto del “radar diagnostico”, al tempo non si prendeva in considerazione che le persone con “solo” alcune difficoltà potessero cavarsela da sole senza diagnosi, ma anche senza supporto. Molte volte si passa per la bambina timida, la ragazza socialmente imbranata che sopravvive in un mondo che richiede sempre di più prestazioni perfette.”

“Cosa caratterizza le donne con autismo?”

“Le caratteristiche tipiche delle donne asperger, come il camuffamento, questa curiosa modalità che ci porta a fare come fanno gli altri, cercando anche a volte in modo forzato, di fare come le altre ragazze, donne. Questo sforzo facilmente ti porta a situazioni di sovraccarico e di forte stress, per il peso di osservare molto il contesto in cui ti trovi e di pretendere di fare le cose che le altre donne fanno, senza essere preparata – e spesso senza capire fino in fondo perché si fanno determinate cose

Questo come si traduce nelle relazioni che queste donne intrattengono e nei rischi che esse corrono?”

“L’esposizione a situazioni pericolose può essere molto alta, la donna asperger/autistica molte volte non coglie quello che le persone intendono dire, spesso prende le comunicazioni in modo molto letterale, e questo è un pericolo. A me è capitato di capire dopo anni alcuni modi di dire che le altre persone colgono subito e di sentire che sono sbagliata, per esempio non capire che una persona ci stesse provando con me a livello di relazione. Ho avuto la grande fortuna di conoscere una persona, e con lui passare tutta la vita assieme, quindi neanche mi sfiorava per la testa che un’altra persona pensasse di entrare in modo romantico nella mia vita. Questa inettitudine ha recato delle difficoltà nell’educazione emotiva dei miei figli, io personalmente non avevo gli strumenti. Li ho acquisiti studiando psicologia, per capire meglio come funzionasse la mente e il mondo emotivo degli essere umani. Con questa inettitudine potrebbe succedere di tutto, ci si fida della gente, poi con l’enorme senso della giustizia, anche questo molto presente nel mondo autistico, ci si infila in percorsi complessi, con reazioni troppo forti a situazioni che magari non sono così importanti. 

Le relazioni amicali e affettive possono risultare difficili da iniziare e da sostenere, gli interessi possono essere insoliti e poco condivisibili con i coetanei. Inoltre, le modalità comunicative sui generis non aiutano a uno scambio relazionale fluido.”

Quali esperienze puoi raccontarci come referente dei percorsi di gruppo per donne autistiche?

“Mi capita, lavorando con gruppi di donne Asperger, di notare una grande differenza tra le giovani e le donne adulte, un po’ rispondendo ai cambiamenti culturali e sociali presenti in questo periodo storico. Le donne maggiori di 50 anni hanno vissuto in una società che si fondava su valori come quelli del matrimonio, e quindi quando arrivava il momento, facevano come le altre donne e cercavano una relazione stabile, accettavano e prendevano per buoni usi e costumi della vita di coppia, abusi e soprusi, a volte negando la propria identità, convinte che questo fosse il modo con cui le persone si relazionano e convivono. Ascolto storie davvero drammatiche, forme di violenza fisica e psicologica che vengono adoperate da partner che vedono nella particolarità, talvolta fragilità della donna autistica, una preda facile per mantenere uno status di sopruso. Molte volte anche la vita intima della persona Asperger può risultare meno facile, anche a causa della percezione sensoriale alterata, che fa che il contatto fisico possa essere quasi doloroso. Non sempre si gradisce il contatto fisico non richiesto, questo naturalmente se si è inconsapevole, magari non diagnosticata, risulta molto difficile da spiegare, e porta le coppie a situazioni particolarmente difficili.”

Questa testimonianza ci conferma il maggior rischio che vivono le donne autistiche rispetto alla possibilità di subire abusi e violenze. Ce lo confermi?”

“Molte delle giovani, sempre per la letteralità del linguaggio, non capiscono che dietro alla frase” vieni da me che ci guardiamo un film”, c’è un invito sottinteso a una serata romantica molte volte a sfondo sessuale. Le statistiche di donne asperger che hanno subito abusi o forme di violenza è molto alta, e segna pesantemente la vita di queste donne. Di solito queste persone faticano a parlare di queste terribili esperienze, ci vuole un percorso adatto che capisca le necessità specifica delle donne Asperger.”

Bisogno di essere accettata, senso di inadeguatezza, ansia di rispettare le regole sociali – un vissuto comune tra ragazze e donne autistiche – fanno sì che queste donne restino in silenzio di fronte a comportamenti che creano loro disagio o le rendono vittime di abusi.

Un articolo pubblicato nel 2022 dalla psicologa Marcia Eckerd mette in correlazione gli alti tassi di vittimizzazione con il fatto che l’educazione affettiva e sessuale delle ragazze autistiche spesso derivi dal cinema e dalla televisione e non dallo scambio sociale.

Costrette all’isolamento sociale a causa di tratti tipici del proprio funzionamento o sue co-occorrenze, differenze comunicative rispetto alla popolazione tipica, difficoltà create da un mondo che spesso diventa disabilitante – molte donne autistiche non conoscono altre persone con cui confrontarsi perché parlare, rivela Mireya, mette loro parecchia ansia.

Una mission di Fondazione Cuore Blu è anche quella di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla correlazione tra abusi e autismo ed in questo modo supporta le donne con autismo.